Maratone internazionali di New York e Valencia

Alcuni dei nostri temerari atleti hanno partecipato, in questo novembre 2014, a due meravigliose maratone internazionali: Ney York e Valencia. Uno di loro (cioè uno di noi), Piero Colucci, trascinato dall’entusiasmo, ci ha scritto che “si diventa maratoneti solo dopo aver corso la maratona di New York“… come dargli torto, vedere 50.000 partenti è davvero entusiasmante ma, siamo certi che non la penseranno così Pietro Parisi, Franco Valente, Georgie Stewart, Giovanna Greco e Franco Andriola che invece hanno vissuto l’analoga strabiliante esperienza a Valencia (le foto della partenza parlano da sole). In questa pagina troverete alcune foto delle due manifestazioni e soprattutto il commento di chi vi ha partecipato, cioè di chi era lì a farsi coinvolgere dalla passione e dai colori degli altri atleti provenienti da tutto il pianeta. Partiamo da New York, c’era anche Antonella Ricchiuto, ci ha raccontato la sua esperienza con queste belle e commoventi parole: “Da quando nel 2007 mi sono avvicinata al podismo, grazie all’Atletica Città Bianca, ho sempre pensato che la mia prima maratona sarebbe stata New York. Non mi sono sbagliata nella scelta, non penso ci possa essere una competizione capace di trasmetterti tanta euforia e sviluppare in te una tal dose di adrenalina. Le tre ore di attesa pre gara, nel centro ritrovo, in balia del freddo e del vento è stata una sofferenza anche questa necessaria. Poi tutto è cominciato, le migliaia di piedi che calpestano il lungo ponte di Verrazzano, lo sparo d’inizio, le urla degli atleti, le giacche che volano, non sentiamo più freddo ma solo un desiderio, correre, correre, per percorrere le ventisei miglia. Un immenso stupore la festa della popolazione intorno a te, la musica, i cartelli, i bambini che ti chiedono di battere cinque, e il suono del tuo respiro, è tutto una magia… una meravigliosa magia. Ci avevano avvisato Franca Fiacconi e Giacomo Leone, nei due allenamenti collettivi nei giorni precedenti, di mantenerci cauti perché il percorso è molto tecnico e si fa duro, soprattutto nella seconda parte… Miglio dopo miglio ci avviciniamo alla meta, non senza altre sofferenze. Il ginocchio infortunato si fa risentire, il dolore inizia sottile, poi aumenta e diventa lancinante, ma la mia testa comanda, oggi non mi fermerai. Ci ha provato a bloccarsi a tre miglia dalla fine, ma io sono sempre più caparbia, lo costringo a rimettersi in movimento, delle lacrime fuoriescono per la sofferenza, il vento le asciuga in fretta, sento che si riscalda, va meglio, adesso gira e la gente mi incita e mi da forza… ecco ancora qualche metro… sono sul traguardo, è fatta, ho la medaglia al collo, la foto ufficiale… ma un momento, chiedo al fotografo un’altra foto, mi giro, sulla mia maglia, dietro ci sono i miei angeli… chiedo una loro foto… Grazie Papà, grazie Massimo, siete stati voi la mia forza, grazie di aver corso insieme a me!”

E veniamo adesso ai colori di Valencia… incredibili… che bello sport abbiamo scelto, toccare le strade del mondo e in questo caso quelle di Valencia… “percorso molto bello, tutto piano, invaso da tantissima gente. Organizzazione quasi perfetta, un pò carente nella zona spogliatoio. Temperatura ideale per la corsa”… “esperienza entusiasmante che dà la giusta carica a noi podisti“… una carica che ha portato al traguardo Pietro Parisi in 3:20′, Franco Valente in 3:21′, Angelo Triarico in 3:47′, Franco Andriola in 4:04′, Georgie Stewart in 4:08′ e Giovanna Greco in 4:17′

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